Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Un racconto degli Alto Mare Days

La festa di sport e navigazione si è svolta il 13 e 14 giugno al Villaggio della Vela giovane di Cesenatico.

Gli Alto Mare Daysdi Marco Tommasi


La notizia è che alla fine anche un popolo di terricoli, santi e poeti si è scoperto un po' navigatore. L'occasione è stata data dagli Alto Mare Days di Cesenatico svoltisi il 13 e 14 giugno. Una manifestazione organizzata nell'ambito del progetto Terre Alte Alto Mare, finanziato dall'Assessorato regionale al turismo, al quale si sono affiancati Uisp, Mariegola delle Vele al terzo, i tre circoli di Cesenatico (Congrega dei velisti, Wind Club e Circolo Velico), il circolo Amici della vela di Cervia, il circolo Vela Club Cervia, Oltremare di Ferrara, Bolognavela ed Assonautica. Tra gli altri partner dell'iniziativa anche il Comune, il porto turistico e l'Eurocamp di Cesenatico, che ha ospitato la presentazione dell'iniziativa, parte delle attività e le squadre dell'Alto Mare e delle Terre Alte. Non si deve poi dimenticare Pietro Palloni ed il suo splendido cutter, che non ha voluto mancare l'appuntamento (quasi) con la storia.

Governare una simile "flotta" non è stato semplice, visto che le attività si sono svolte contemporaneamente su due fronti distinti: derive, catamarani e windsurf sulla spiaggia dell'Eurocamp, cabinati e barche tradizionali sul porto canale. Lo staff Uisp ha coordinato tutte le attività ed alla fine oltre 500 persone hanno provato l'emozione dell'uscita in barca, anche se per un tempo che a tutti è sembrato troppo breve, ma i circoli e le associazioni della regione sono pronti a raccogliere la sfida ed a guidare i neo-apprendisti velisti lungo il percorso che porta a diventare quantomeno "lupi di banchina". Alla fine è stato anche necessario aumentare i turni e ridurre le attività previste a terra (beach volley, basket, calcio, giochi tradizionali), che erano state organizzate in caso di maltempo e pensando ai poeti ed ai santi...

Si è partiti il sabato mattina alle 10 e le uscite si sono succedute praticamente senza interruzione fino al tardo pomeriggio, con code di ragazzi, turisti ed intere famiglie che si prenotavano, ritiravano la sacca del marinaio con berretto, borraccia e t-shirt e poi si imbarcavano: i più "audaci" partendo dalla spiaggia su windsurf, catamarani e derive, sotto la guida di istruttori Fiv e Uisp, ed i più "tranquilli" salendo sulle barche più grandi al porto canale. Dopo la veleggiata al tramonto le imbarcazioni sono rientrate ed è iniziata la parte più festaiola del weekend con un gruppo rock di giovani velisti, per poi proseguire con un concerto di pizzica e taranta, una grigliata di pesce in spiaggia e la degna conclusione con lo spettacolo della capoeira e nuovamente musica e danze del Salento.

Le spiagge Eurocamp hanno ospitato tutte le attività fino a tarda notte, quando equipaggi e staff hanno ammainato la bandiera e si sono ritirati in branda, non senza un'ultima occhiata al mare, quasi per sincerarsi che anche il giorno dopo sarebbe stato lì, ad aspettarli. La mattina nuovamente la prua verso il largo da spiaggia e canale, cercando anche altre barche per far fronte alle richieste sempre crescenti di imbarchi, complice anche Radio Bruno che instancabilmente chiamava a raccolta il popolo dei bagnanti e dei curiosi per invitarli a provare un gioco nuovo che li avrebbe portati oltre la spiaggia e le acque immediatamente limitrofe, usuale confine delle attività marine per la maggior parte dei turisti.

La veleggiata di mezzogiorno, con tutte le barche fuori contemporaneamente, è stata la degna conclusione della kermesse velica. Lo spettacolo è stato davvero inusuale per le nostre coste ed unico nel suo genere in Italia, con tutto il variegato mondo della vela mobilitato per far conoscere l'emozione della barca. Una sorta di piccolo miracolo, quindi, quello di riuscire a mettere assieme marinai d'altri tempi - su barche appartenenti ad un passato nel quale erano ancora le coloratissime vele delle barche da lavoro a solcare instancabili l'Adriatico ed unire le due coste - accanto a giovanissimi regatanti su barche super moderne, il cui unico obiettivo è normalmente gareggiare ad alto livello, ed istruttori e skipper impegnati a fornire i rudimenti della navigazione o a trasportare crocieristi da un porto all'altro su cabinati dotati di tutti i comfort.

Per due giorni tutte le differenze, gli sfottò, gli invisibili steccati che esistono fra i vari attori di questo film sono svaniti, per lasciar posto ad un'unica, multiforme e colorata flotta di imbarcazioni con a bordo un'emozionata e pittoresca varietà di neo-marinai. La speranza - e forse qualcosa di più, visto l'impegno dell'Assessorato regionale al turismo, ribadito da Laura Schiff, la dirigente che assieme ad Antonio Manes si è prodigata nella quasi impossibile impresa di mettere assieme questa eterogenea armata velica - è che questo evento sia non solo la vetrina del progetto Alto Mare, ma anche e soprattutto l'inizio di una nuova era per la nautica da diporto in regione. L'auspicio finale è infatti che tutta la costa diventi un'unica ed articolata scuola di vela. La più grande scuola di vela del mondo... o forse qualcosa di meno… ma poi neppure tanto, vista la diffusione di circoli ed associazioni ai quali ha da sempre fatto difetto la capacità di fare sistema.

Ma in fondo siamo nel Bel Paese... chissà che la vela possa indicare la via anche ad altri settori? Per ora godiamoci il successo dell'iniziativa e progettiamo il futuro; un futuro che arriverà sul mezzo di locomozione più antico che ci sia, sopravvissuto fno ai giorni nostri. Perché è impossibile pensare ad un qualsiasi specchio d'acqua senza almeno una vela che si staglia all'orizzonte.

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